L’arredamento di alberghi e hotel: come cambia il gusto del ricevere

Se guardiamo al solo periodo a cavallo fra ventesimo e ventunesimo secolo, ci sarà evidente che ci sia un cambiamento in atto nel modo in cui ostelli, hotel, agriturismi e tutte le strutture ricettive si propongono ai loro potenziali clienti.

La situazione del passato…

Fino a poco tempo fa, per fare un esempio classico, l’arrivo in hotel era caratterizzato, almeno nella stragrande maggioranza, da modi esageratamente affettati, al limite del caricaturale. A farla da padrone, più che l’atteggiamento del personale, erano però gli arredamenti, sfarzosi e decisamente poco alla moda.

Il problema? Ci si sentiva respinti, più che accolti, perché si sapeva di non potersi permettere una permanenza lunga in posti del genere, dove anche l’ospite avrebbe dovuto vestirsi e comportarsi in un certo modo per conformarsi all’atmosfera generale.

Sono seguiti gli anni dello sbarco in Italia di grandi società di hospitality e hotellerie, che hanno portato con loro l’approccio snello delle case madri, ma con esso anche la freddezza: arredi sempre uguali in ogni sede e per questo spersonalizzanti. Nel caso degli alberghi, a prevalere era l’idea della camerata: non il massimo, quando si sceglie dove soggiornare per piacere.

… E quella del presente

Forse coscienti dei loro errori, ma più probabilmente attenti ai trend del momento (e non solo quelli in materia di arredamento) oggi siamo passati a un’accoglienza più snella, fatta di spazi ariosi e luminosi, con mobili di design ma pensati per corrispondere all’individualità del visitatore.

Non è un caso se famose catene di alberghi, come l’ACE Hotel negli USA, abbiano tutte camere diverse: anche da un punto di vista psicologico, aiuta il cliente a calarsi completamente nell’atmosfera del pernottamento, con un ambiente pensato sì per il riposo ma esso stesso tutto da esplorare. Succede anche a Roma, nell’Abitart Hotel, o col divertente Motel K di Milano – segno che non si deve per forza puntare a chi ha grande disponibilità di denaro per accontentare il viaggiatore moderno.

Tra queste pareti, ma anche nei boutique hotel o negli hotel de charme, pezzi unici di mobilio si alternano e accompagnano a cornici moderne e minimaliste che ospitano opere d’arte che è spesso possibile anche acquistare: non un’eccezione ma il nuovo trend per un “souvenir” davvero unico che ci ricorderà per sempre una vacanza speciale.

E gli ostelli? Non stanno certo a guardare: come raccontavamo anche qui, molti si stanno svecchiando e per andare incontro ai gusti di un pubblico internazionale puntano tutto su un’estrema personalizzazione, sia quella degli spazi condivisi dove socializzare, sia quella delle stanze vere e proprie, sempre più trasformate in nidi confortevoli dove trattenersi oltre le necessarie ore di sonno.

Il concetto alla base è sempre lo stesso: un turista o un viaggiatore rilassato e soddisfatto è anche più incline a spendere per servizi extra, in albergo come in ostello, e non si farà problemi a consigliare la stessa struttura ad altri, oltre che a sceglierla di nuovo per sé: così si fanno felici sia gli ospiti che i proprietari.

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